Lo staff di PRISMA si reca in questi luoghi e conduce, a più riprese, monitoraggi strumentali degli ambienti, affiancando alla tecnologia il prezioso supporto di sensitivi, al fine di verificare l'eventuale presenza di fenomeni anomali.

Il fine dell'esperienza è dunque tentare di catturare fenomeni anomali laddove ve ne fossero, utilizzando sia la sofisticata strumentazione di cui dispone il gruppo (telecamente, macchine fotografiche, rilevatori di campi elettromagnetici, registratori audio, ecc.) che la antica capacità medianica di persone particolarmente dotate in tal senso.

Laddove possibile l'esperimento consiste in due momenti distinti ma ugualmente importanti.
Infatti, se da una parte il sensitivo viene impiegato come strumento investigativo, dall'altra viene monitorato e studiato a sua volta.

Di solito il gruppo PRISMA acquisisce e tiene nascosti alcuni particolari e dettagli del posto che si va a monitorare, con l'intento di verificare le dichiarazioni dei sensitivi con fatti reali e dunque verificabili.

Tutto questo per poter anche testare e verificare la reale presenza di una capacità “paranormale” da parte del sensitivo e di conseguenza l'esistenza comunque di un fenomeno anomalo.
Una volta sul posto da monitorare, si formano due squadre che insistono sullo stesso sito ma con modalità differenti.

Una squadra avrà come protagonisti i sensitivi (monitorati dagli strumenti) e l'altra vedrà come principale elemento di scena il luogo stesso, anch'esso ovviamente monitorato da strumentazione.